Seconda esperienza ad Agrigento per il Liceo Scientifico ‘E. Amaldi’ di Barcellona, che sarà presente con una sua piccola rappresentanza, accompagnata dal professor Angelo Nicotra. In occasione dell’edizione del Centocinquantenario della nascita di Luigi Pirandello, ad Agrigento gli studenti della classe 3ªA, Gian Franco Santoni e Mauro Diez Concari, guidati dallo stesso professor Nicotra, hanno partecipato al Concorso nazionale “Uno, nessuno e centomila” con la redazione di un corto teatrale intitolato “Inutili discussioni” ispirato ad una novella dell’Autore, conquistando il Premio Multiculturalità. In quell’occasione i ragazzi evidenziavano l’inutilità delle diatribe religiose. Anche stavolta gli studenti Simone Pagliei con “Monologo con Dio” e Emma Contreras Ruiz e Leandro Andreoli con “L’eresia catara” affrontano temi altrettanto complessi: la visione diversa della morte tra le due sponde del Mediterraneo e l’insoddisfazione e la tolleranza nell’ambito dell’Università del Mediterraneo di Roma.
– In che modo Simone ha scelto di elaborare questo dialogo con Dio, che è in gran parte, invero, un monologo di Dio?
Simone ha scelto in autonomia tra le novelle pirandelliane. Suppongo che l’ispirazione sia frutto di un suo percorso interiore. Alcuni dettagli invece provengono dalla sua diretta esperienza. Ad esempio, “Impero” è il nome dello zio della sua ex compagna di banco.
– L’eresia catara è in gran parte una rilettura autentica della novella. Quali sono state le difficoltà incontrate dai due autori della riduzione teatrale e perché hanno scelto proprio questa novella?
Essendo alunni più piccoli d’età, avevo chiesto alla classe di leggere e confrontare le novelle lette durante il Natale. Loro, dopo accesi dibattiti, hanno scelto infine in autonomia.
– Il Liceo ‘Amaldi’ partecipa per la seconda volta ad Agrigento al Concorso “Uno, nessuno e centomila”. In che modo i suoi studenti in genere si avvicinano alla lettura di Pirandello e quali impressioni colgono dall’Autore?
Nella IV A frequentata da Simone io insegno Italiano e sto completando adesso con “I giganti della montagna” il programma relativo a Pirandello. Con loro, nel primo anno di Liceo, avevo già affrontato le tematiche Pirandelliane. Avevano letto “L’esclusa” . In II A, invece, insegno Latino e Storia. È una classe brillante e straordinariamente affiatata. Ho veicolato facilmente con loro lo studio di Luigi Pirandello.
– Quale pensa che sia il ruolo del Teatro a scuola e in che modo potrebbe essere d’aiuto nella comprensione dei grandi autori della Letteratura?
Ci credo molto. Ho seguito, oggi, la prima lezione di “Architettura teatrale” presso l’UPC (Universitat Politècnica de Catalunya)…
– Qual è l’interesse dei giovani oggi a Barcellona per la Cultura e per la lettura in particolare?
Secondo i miei parametri, basso. Sentono molto il “dovere” di studiare nella scuola scelta per loro dai genitori. In alcune classi è più facile stimolarli alla lettura, in altre m’hanno fatto penare. I ragazzi hanno tempi strettissimi. Frequentano dalle 08,10 alle 15,10 tutti i giorni e, un giorno alla settimana, sono impegnati anche nel pomeriggio. Dal Lunedì al Venerdì, è pesante. Vogliono “desconnectar” il sabato e seguire la moda del fine settimana lungo… Con me lamentano di dover studiare cinque lingue (Italiano, Inglese, Spagnolo, Catalano e Latino). È vero però anche che in Catalogna, si vede una presenza massiccia nelle biblioteche di studenti di tutte le età, impensabile da noi in Italia…