“L’infinito istante” del fotografo Giuseppe Leone accanto a Sciascia
La regista Sonia Giardina sta realizzando il documentario dedicato al grande fotografo siciliano. Le riprese anche a Racalmuto, tra la casa-museo e la campagna della Noce. “Tornare qui è una grande emozione”
Un documentario su Giuseppe Leone, il fotografo di Ragusa che in cinquant’anni ha raccontato la Sicilia. “L’infinito istante” è il titolo del lavoro che sta realizzando Sonia Giardina. E non si poteva non tornare a Racalmuto, nei luoghi cari a Leonardo Sciascia. Luoghi che Leone ha tante volte ha immortalato, trenta, quarant’anni fa. A partire da contrada Noce, la campagna dove lo scrittore tornava a scrivere: “Questo luogo era un santuario, un luogo di forte spiritualità. Ci venivo spesso con Gesualdo Bufalino, con Vincenzo Consolo”.
Il ritorno a Racalmuto per Giuseppe Leone è “una forte emozione”. Riconosce la vecchia fontana dei “Novi cannola”, si ferma per immortalare un bracciante, volti di una Sicilia che non c’è più. E si commuove tra le stanze di “Casa Sciascia”, l’abitazione, da poco diventata museo, dove visse, da bambino e appena sposato, l’autore del Giorno della civetta. Firmando subito la petizione per sostenere la Casa candidata ai “Luoghi del Cuore Fai 2020”: “È una casa spartana, semplice – dice – proprio com’era l’uomo che l’ha abitata”.
Dà uno sguardo alle copertine dei suoi tanti libri, fissa per un momento Invenzione di una Prefettura, realizzato con Sciascia nel 1987. E ricorda, a chi lo ha accompagnato in questo tour racalmutese, tra cui Pippo Di Falco e Lillo Sardo, la “dolcezza della signora Maria“, moglie di Sciascia, e la gentilezza dei tanti amici della Noce che ha conosciuto grazie allo scrittore, da Carmelino Rizzo a Salvatore Restivo ad Aldo Scimè: “Sono stati anni straordinari, c’era un gran fermento e mi pare di aver vissuto davvero istanti infiniti”.