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Perché leggere i libri di Antonio Russello

Giuseppe Gallo Cassarino, tra i partecipanti del Master di Scrittura della “Strada degli scrittori”, ci parla della sicilianità nelle opere dello scrittore di Favara

ANTONIO RUSSELLO!!! Perché scrivo in maiuscolo il nome di questo scrittore?

È semplice, voglio attirare l’attenzione, “urlare” questo nome, così come  fanno gli ambulanti nei mercatini rionali. Ma io non voglio vendere un prodotto, ho semplicemente il desiderio di far conoscere uno scrittore che è autore di numerosi romanzi di notevole pregio.
Nel 1960 tramite Elio Vittorini, Russello pubblica per la collana “La Medusa degli Italiani” della Mondadori La Luna si mangia i morti. Vittorini, nella sua scelta, esclude altri romanzi e, fra essi, il ben più noto “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Immaginate voi, adesso, cosa possa significare per un autore esordiente, essere pubblicati dalla casa editrice più importante in Italia. Di certo scalzare Tomasi di Lampedusa e andare alle stampe con Mondadori poteva essere il preludio di una luminosa carriera ma, ahimè, anzi ahinoi, chi si ricorda di Russello oggi?
Giuseppe Gallo Cassarino

Non lo conoscono molti suoi compaesani, essendo Favarese. Non lo conoscono forse nemmeno i suoi concittadini di Castelfranco Veneto. Io non lo conoscevo fino a poco tempo fa, ma quanti in Italia lo hanno sentito nominare?

Vi dico, con grande rammarico, che è un peccato, in quanto è veramente uno degli autori più importanti del ‘900. Forse, la fortuna di uno scrittore è dettata dall’attenzione della critica. Magari in quegli anni, oltre che gli articoli sui giornali, sulle riviste, l’attenzione del cinema, del mondo accademico e della Tv, l’attenzione su uno scrittore poteva anche essere dettata dalla politica (fatta eccezione per Sciascia).
Fatto sta che Russello fu lasciato nell’ombra e cadde nell’oblio, non interessava, anzi, forse dava pure un po’ di fastidio, forse poneva l’attenzione su una questione meridionale, mai risolta, e fastidiosa per la politica come l’orticaria.
Non esiste, (almeno io non ho trovato nulla) una critica su Russello, tranne una bella introduzione al testo del professor Salvatore Ferlita che coglie con ammirevole sensibilità ed attenzione le diverse sfaccettature del testo introdotto nonché, attraverso una rapida carrellata, anche delle altre principali opere. Esiste anche un articolo di Leonardo Sciascia su L’Ora che evidenzia  come i siciliani evocati da Russello, siano l’espressione di una gitaneria senza tempo che lo avvicina più a Lorca che a Verga. Russello, insomma, trasfigura la normale percezione della realtà stravolgendola attraverso una forma di narrazione straniante atta ad evidenziare quelle componenti nuove (e inosservate nella quotidianità) o inconsuete.
Esplode in Russello la sua sicilianità  attraverso la capacità di evocare le atmosfere, i profumi della campagna, i colori pastosi e i rumori trasportati dalla brezza estiva, la dolcezza di un paesaggio sul cui lontano orizzonte si intravede quel mare Africano che lambisce le coste di un isola senza tempo.
I dolci ricordi di un bambino, incapace di comprendere taluni momenti e accadimenti della sua fanciullezza che, adesso, nella maturità sono terribilmente chiari. Russello rimane fedele a se stesso quando si lascia trasportare dalla sua ispirazione alla sua terra natia, luogo di ambientazione delle sue storie.
Terra, cielo e sangue che continuamente premono sull’autore siciliano, “vogliono essere placati come spiriti cattivi, con l’evocarli”.
Una terra tanto bella quanto terribile,  che costringe i propri figli ad una drammatica scelta: rimanere e vivere nel compromesso sopravvivere nell’inedia e povertà, oppure migrare e vivere nella nostalgia e nella lontananza.
Russello seppur lontano, si mantiene fedele alla sua terra madre che però ne diventa matrigna dimenticandosi di lui, lasciandolo nell’oblio. Nella mia umile veste di modesto lettore, consiglio vivamente la lettura di questo romanzo, ancorché la magistrale introduzione del professor Ferlita accompagna per mano il lettore nella migliore comprensione del testo.
DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE!!!
Giuseppe Gallo Cassarino