Addio a Roberto Sottile, studioso della lingua siciliana
È morto improvvisamente il docente universitario esperto di dialetto. Noti i suoi studi sulle parole perdute e ritrovate nelle pagine di scrittori come Sciascia, Consolo e Camilleri
È morto, a causa di un improvviso malore, il docente universitario di Palermo Roberto Sottile. Un docente universitario che tanto ha dato alla cultura siciliana. Docente di Linguistica italiana al dipartimento di Scienze umanistiche dell’università di Palermo, ha fatto parte del Comitato Scientifico dell’Atlante Linguistico della Sicilia, e ha anche collaborato con emittenti radiofoniche con l’obiettivo di parlare della sua grande passione, il dialetto.
L’8 maggio scorso, partecipando alle “Lezioni sciasciane”, organizzate dalla collega Marina Castiglione, partecipò ad una diretta streaming della “Strada degli scrittori”, coordinata da Felice Cavallaro, per presentare il volume che stava preparando dedicato alle 67 parole delle “Parrocchie di Regalpetra“, tante quante gli anni della pubblicazione del primo romanzo dello scrittore racalmutese. E a Sciascia e ad altri scrittori siciliani – come Vincenzo Consolo e Andrea Camilleri – Sottile ha dedicato diversi studi come “Le parole del tempo perduto” pubblicato da Navarra.
In queste ultime settimane il professor Sottile era impegnato in un tour in Sicilia per presentare la sua ultima fatica letteraria “Suca. Storia e usi di una parola”.
Una pubblicazione che, inevitabilmente, aveva attirato l’attenzione di molti, non foss’altro per il titolo con quella parole che nel dialetto siciliano ha mille sfaccettature e significati.
Nell’opera viene analizzata, dal punto di vista lessicografico e sociolinguistico, la parola di origine dialettale “suca” e la sua risalita nell’italiano regionale e nell’italiano colloquiale. Come diceva lo stesso compianto docente, “viene mostrata la sua vitalità, in prospettiva difasica e diamesica, nel dialetto siciliano, nell’italiano regionale di Sicilia, nell’italiano giovanile e colloquiale dell’Italia linguistica contemporanea, nei mass media, nelle scritture esposte, negli usi letterari, nel linguaggio delle tifoserie calcistiche, nella marchionimia, nel linguaggio dei gesti”.
Roberto Sottile se ne è andato troppo presto. Avrebbe ancora dato un contributo importante alla Sicilia, attraverso le sue ricerche e le sue intuizioni.
Uno studioso che anche noi della “Strada degli scrittori”, grazie alla professoressa Castiglione, avevano iniziato a seguire, sin da quel suo libro dedicato, appunto, alle parole siciliane perse e ritrovate nelle pagine di Sciascia, Consolo e Camilleri.
Alla famiglia del professor Sottile, al mondo Accademico siciliano, la vicinanza della “Strada degli scrittori” che dedicherà senz’altro un momento di ricordo a questo grande studioso della Sicilia e dei siciliani. (S.P.)