Addio ad un giornalista di razza
L’improvvisa scomparsa di Angelo Meli. Oggi il saluto a Canicattì
Il giornalismo siciliano saluta oggi, 30 settembre, a Canicattì Angelo Meli, giornalista di razza, come si diceva un tempo, morto improvvisamente l’altro ieri sera stroncato da un infarto.
Una terribile notizia che ha lasciato i tanti colleghi di Meli – 61 anni, originario di Campobello di Licata, al Giornale di Sicilia dal 1991, direttore responsabile di ASud’Europa del centro studi Pio La Torre – con un terribile amaro in bocca.
Amava il suo mestiere e lo ha fatto amare ai tanti che nel corso degli anni si sono avvicinati a questo mondo, nonostante le tante difficoltà.
Per tanti anni ha accolto in redazione migliaia di studenti che da tutta la Sicilia visitavano la sede del quotidiano palermitano.
Aveva cominciato scrivendo per le pagine agrigentine del quotidiano di via Lincoln e dopo occupandosi ai temi economici accanto ad un altro maestro per tante generazioni di giornalisti, il compianto Natale Conti.
Meli aveva ricoperto anche la carica di consigliere regionale dell’Ordine dei giornalisti. Viveva a Palermo, dove è morto dopo una giornata trascorsa in redazione, ma è sempre rimasto legato alla sua terra e a Canicattì. Tra le sue ultime scommesse vinte, sostenere l’apertura al pubblico, e soprattutto ai più giovani, la casa del giudice-beato Rosario Livatino.
Una scomparsa improvvisa che lascia un vuoto. Perché Angelo Meli, che non cercava passerelle o mettersi in mostra, ha fatto parte di quella categoria di persone buone e oneste che anche col silenzio sanno comunicare mille cose.