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Agrigento, lavori a Casa Pirandello

Intervento della Regione Siciliana per migliorare la struttura dove si conservano i cimeli del grande scrittore agrigentino. Saranno abbattute le barriere architettoniche

Tre mesi di lavori per ristrutturare la casa natale di Luigi Pirandello, al caos, ad Agrigento. Il luogo del cuore del grande drammaturgo e premio Nobel, lì dove riposano le sue ceneri, sarà migliorato grazie agli interventi di miglioramento della struttura, che sarà adeguata con l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Un intervento necessario che interessa questa costruzione che risale alla fine del Settecento, meta di numerosi turisti e viaggiatori, una delle tappe della “Strada degli scrittori”.
“I musei regionali – ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci – appaiono tristi e fuori dal tempo. Quello dedicato a Luigi Pirandello, in particolare, costituiva offesa al buon senso. Con i lavori che stiamo avviando realizzeremo uno spazio culturale all’avanguardia, senza sacrificare il valore scientifico del materiale conservato”.

“Luigi Pirandello è un testimone prezioso. Abbiamo il dovere morale di mantenere viva e in buono stato la memoria dei luoghi che testimoniano l’esistenza dei siciliani illustri. Gli interventi appena avviati nella Casa-Museo di Pirandello – aggiunge l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – rappresentano un’opera di mantenimento necessaria a garantire la memoria storica di un luogo molto prezioso non solo per i siciliani ma per il mondo intero. La casa-museo di Pirandello, con la sua posizione suggestiva e con il patrimonio letterario, umano e storico che conserva, rappresenta una preziosa testimonianza di memoria e di identità da preservare e valorizzare. Il prossimo intervento, su cui il Governo regionale intende impegnarsi, è la digitalizzazione del museo su cui la Soprintendenza di Agrigento ha già avviato uno studio”.
La casa natale di Pirandello, lo ricordiamo, appartenne alla famiglia materna dello scrittore, Ricci Gramitto. Qui trovò rifugio la famiglia Pirandello, nel 1867, per sfuggire alla grave epidemia di colera che aveva colpito tutta la Sicilia. E qui, sotto il pino solitario che guardava il “mare africano” ha voluto essere sepolto l’autore de Il fu Mattia Pascal.

Dal 1952 è in mano della Regione Sicilia che iniziò i lavori di restauro e di sistemazione, sia della Casa sia della piccola strada di collegamento al pino di cui restano soltanto foto e ricordi. In quelle stanze sono conservate foto e cimeli, lettere e documenti, prime edizioni di libri e opere pirandelliane.