Antonino Saetta
Antonino Saetta, Presidente della prima sezione della Corte d’Assise d’Appello di Palermo, viene assassinato il 25 settembre del 1988 sulla strada statale Agrigento-Caltanissetta insieme al figlio Stefano.
Nel 1995, dopo una prima archiviazione e ulteriori indagini svolte a seguito dell’acquisizione di nuovi elementi investigativi, grazie all’impegno di due giovani pubblici ministeri della Procura di Caltanissetta, Antonino Di Matteo e Gilberto Ganassi, i responsabili del duplice omicidio vengono individuati in Totò Riina, Francesco Madonia e Pietro Ribisi e successivamente, nel 1996, condannati all’ergastolo; i primi due, capi indiscussi della mafia palermitana e della cosiddetta cupola, come mandanti, Ribisi quale esecutore, insieme con altri criminali.
Nato a Canicattì il 25 ottobre del 1922, Antonino Saetta consegue la maturità classica presso il liceo ginnasio statale di Caltanissetta, e nel 1940 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università di Palermo.
Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, nel 1944 vince il concorso per Uditore Giudiziario e nel 1948, all’età di ventisei anni, entra in Magistratura.
Nel 1960 si trasferisce a Palermo, dove svolge la maggior parte della carriera. Nel periodo 1969-71 è Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca, negli anni 1976-78 Consigliere presso la Corte d’Assise d’Appello di Genova, mentre nel periodo 1985-86 ricopre le funzioni di Presidente della Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, ove si occupa di un importante processo di mafia: quello relativo alla strage in cui morì il giudice Rocco Chinnici.
Tornato definitivamente a Palermo, Saetta ricopre il ruolo di Presidente della prima sezione della Corte d’Assise d’Appello e presiede il processo relativo all’uccisione del capitano dei Carabinieri Emanuele Basile, in cui sono imputati i pericolosi capi emergenti Giuseppe Puccio, Armando Bonanno e Giuseppe Madonia.
Antonino Saetta viene assassinato pochi mesi dopo la conclusione del processo e pochi giorni dopo il deposito della motivazione della sentenza mentre, di ritorno dal battesimo di un nipotino, sta tornando a Palermo con il figlio Stefano.
Il 28 ottobre 2016 Anas, insieme ai rappresentanti della magistratura nissena, dell’Associazione Nazionale Magistrati e delle Forze dell’Ordine, ha avviato l’iter per commemorare il magistrato intitolandogli il viadotto già noto con il nome “Giulfo” e installando una targa commemorativa.
Il 25 settembre 2017 è stato inaugurato, su proposta dei vertici della magistratura nissena, dall’Associazione Nazionale Magistrati e dal Prefetto di Caltanissetta, il nuovo viadotto “Giulfo”. La nuova opera assume il nome di “Giudice Saetta”, al quale è stato dedicato anche un monumento commemorativo realizzato da Anas.