“Dalla casa alla piazza”: passi a memoria intorno a Sciascia
Dedicato al rapporto dello scrittore di Racalmuto con le strade e le piazze della letteraria Regalpetra il secondo appuntamento del seminario “Spazi urbani di contaminazione culturale” organizzato per gli studenti del corso di laurea in Architettura e Progetto nel costruito del Polo universitario di Agrigento. Hanno relazionato Fabrizia Agrò e Salvatore Picone collaboratori della “Strada degli Scrittori” e di “CasaSciascia”
Continuano ad Agrigento, a Villa Genuardi, gli appuntamenti del seminario del Corso di laurea in Architettura e Progetto nel costruito del Polo universitario della provincia, dedicato agli “Spazi urbani di contaminazione culturale” organizzato dalla docente di Urbanistica Alessia Cilona.
Dopo l’incontro del 6 marzo scorso con Felice Cavallaro e Gaetano Pendolino dedicato ai luoghi della “Strada degli Scrittori”, con particolare riferimento alle piazze delle città e dei paesi dove sono nati e cresciuti grandi autori del Novecento, stamattina gli studenti hanno ascoltato gli interventi di Fabrizia Agrò e Salvatore Picone, collaboratori della “Strada degli Scrittori” e dell’associazione “CasaSciascia” di Racalmuto, dedicati al rapporto di Leonardo Sciascia con la casa del paese dove ha vissuto da ragazzo e con le strade e le piazze della sua Regalpetra.
“Dalla casa alla piazza” per raccontare l’importanza di questi luoghi dal punto di vista della contaminazione culturale, della socialità e dell’integrazione e dello sviluppo di aree sempre più destinate al declino della popolazione se non si interviene subito con idee e progetti che abbiano una visione sociologica, antropologica e politica.
“Le piazze vissute e raccontate dai nostri scrittori – hanno detto i due relatori – sono state stravolte nel tempo dalle troppe auto, da interventi di modernizzazione, da pavimentazioni poco felici. Occorre ripensare al ruolo sociale di molte piazze, riportare la vita in questi spazi anche attraverso il ritorno dei mercatini settimanali, delle piccole feste religiose, di momenti di cultura e spettacolo. Non basta raccontare i luoghi degli scrittori ai turisti o ai viaggiatori se quelli che vivono lì non iniziano ad avere la consapevolezza di stare in un luogo finito nelle pagine di un libro. Luoghi reali e letterari che hanno bisogno di conservare la memoria e, al tempo stesso, una reinterpretazione del significato stesso di piazza. Una grossa responsabilità che hanno per primi chi amministra e i tecnici che realizzano e firmano i progetti. Basta più idee avveniristiche, occorre semplicemente riportare tutto all’armonia di un tempo, senza necessariamente essere nostalgici”.
Fabrizia Agrò (autrice di una Tesi di laurea sulle dimore degli scrittori nell’agrigentino) e Salvatore Picone (autore, assieme a Gigi Restivo, di un libro suoi luoghi di Leonardo Sciascia) hanno tracciato le mappe di strade e piazze di Racalmuto finite nei racconti e nei romanzi dell’autore de Il giorno della civetta, evidenziando l’importanza dei luoghi sciasciani, come la Casa dove lo scrittore ha vissuto gli anni dell’infanzia e della giovinezza.
“Da quella casa, oggi aperta a pubblico – hanno detto i due relatori – Sciascia osservava la vita del paese intorno alle antiche fontanelle ormai scomparse, la stessa casa era una sorta di piazza domestica dove arrivavano, attraverso i racconti di zie e zii, i fatti del paese. Così come fu una grande ‘piazza della ragione e dell’amicizia’ la campagna di Contrada Noce”.
Al dibattito con gli studenti del corso di Urbanistica sono intervenuti, oltre alla professoressa Cilona, Pippo Di Falco, Angelo Pitrone, Lillo Sardo e Pietro Tulumello, componenti dell’associazione “CasaSciascia”.
Prossimi appuntamenti: il 27 marzo con lo storico e saggista Beniamino Biondi (“Una piazza senza centro“), il 3 aprile con l’architetto Vincenzo Castelli (“Fantasmi urbani“) e l’8 maggio con il presidente dell’associazione “Oltre Vigàta” Danilo Verruso (“Piazze senza memoria“).