Dalla storia di Mario Avagliano e Marco Palmeri Paisà, sciuscià e segnorine alla cruda attualità dei versi di Vincenzo Celia
La vigilia del settantanovesimo anno dalla liberazione dell’Italia dal fascismo coincide con una domenica carica d’angoscia perché siamo esattamente a due mesi dall’inizio di una guerra che l’Europa subisce per colpa di un autocrate, di un despota, di un dittatore che non ha alcuna giustificazione storica nell’avere raso al suolo intere aree di territorio di uno Stato sovrano come l’Ucraina, convinto che la democrazia sia una degenerazione occidentale.
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