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I cento anni di Antonio Russello

CENTENARIO RUSSELLO Il 19 agosto ricorre il centenario della nascita dello scrittore di Favara. In questi giorni lo ricorderemo pubblicando soprattutto stralci dei suoi libri più noti come La grande sete, La luna si mangia i morti, Lo sfascismo.

Iniziamo, intanto, dalla sua vita: ripercorrendo in breve le tappe fondamentali dell’attività letteraria di questo autore della “Strada degli scrittori”

ANTONIO RUSSELLO

Nasce a Favara, in provincia di Agrigento, il 19 agosto del 1921 e chiude il suo ciclo vitale il 26 maggio 2001 a Castelfranco Veneto (Treviso). Nel 1960 esordisce col romanzo La luna si mangia i morti, pubblicato da Elio Vittorini nella collana Ro.Ra. (Romanzi e racconti italiani) di Mondadori.

Tra il 1963 e il 1985 dà alle stampe La grande sete, Siciliani prepotenti, Giangiacomo e Giambattista, Venezia zero e Lo sfascismo, continuando ad ispirarsi alla sua terra e guardando pure oltre lo Stretto, a conferma di una vocazione letteraria che non si esaurisce nell’ambito delle origini ma che cerca altrove storie, ambientazioni, personaggi.

Nel frattempo Russello scrive pure diversi testi teatrali, alcuni dei quali messi in scena come Ruderi (1946), La terra (1946), Racconto dalla luna (1973), La ballata degli uomini verdi (1975) e altro ancora.

Tenuto a battesimo da Leonardo Sciascia, che recensisce il suo primo romanzo nelle pagine de “L’Ora”, Antonio Russello risulterà tra i finalisti al premio Campiello nel 1970 grazie a Giangiacomo e Giambattista, opera segnalata e appoggiata con grande entusiasmo da Giancarlo Vigorelli. Ma col tempo lo scrittore favarese verrà dimenticato, assorbito da un malevolo cono d’ombra.

Nel 2002 l’editore di Treviso Santi Quaranta ripubblica Giangiacomo e Giambattista col titolo L’isola innocente, riproponendo negli anni altri libri di Russello già pubblicati ma anche inediti, come Storia di Matteo (2004) o Il direttore d’orchestra (2010).

Si ricomincia a parlare di Antonio Russello, anche grazie ad interventi giornalistici come quelli di Matteo Collura sul Corriere. Inserito sin da subito da Felice Cavallaro tra gli autori della “Strada degli scrittori”, anche la sua città, Favara, inizia un percorso di valorizzazione di questo grande letterato e delle sue opere, soprattutto con le attività del Centro studi a lui intitolato.

La casa editrice Medinova, in una logica di rivalutazione di Russello, scrittore europeo, ha programmato – in sintonia con gli eredi e con il Centro studi Antonio Russello di Favara – la pubblicazione di tutta la sua produzione nella specifica collana diretta da Salvatore Ferlita.