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“I miei allarmi suoneranno sempre più di verità”

Il 20 novembre del 1989 moriva Leonardo Sciascia. La sua penna non ha mai smesso di graffiare. Per ricordare il grande scrittore di Racalmuto pubblichiamo uno stralcio della lettera-testamento consegnata ai familiari pochi mesi prima di morire.

“Il potere è altrove”, particolare dell’opera di Piero Baiamonte (Collezione privata, Racalmuto 2021)

 

“Nella condizione di vita apparente di questi tempi, sempre più mi è venuta la paura – lontana, infantile, ma anche letteraria – della morte apparente. Prego dunque familiari e amici che la mia morte venga accertata al di là di ogni dubbio, magari arrivando a quel che la legge chiama vilipendio di cadavere. Poiché avrò l’ovvio privilegio di non esserci, sono indifferente a qualsiasi cerimonia o rito funebre. Tuttavia mi piacerebbe andarmene – come si suol dire – alla mia ultima dimora, nel modo e nell’ora più discreta: senza annunci, senza necrologi, senza discorsi. (…)

Raccomando ai miei familiari e amici di non perder tempo a difendere la mia memoria, a correggere giudizi o interpretazioni che riguardano la mia vita e i miei scritti, per quanto ingiusti o di malafede possano essere.

Ho vissuto semplicemente, senza ambizioni o vanità, senza perseguire alcun vantaggio personale: chi non ha voluto accorgersene , chi si è sentito ferito dalle cose vere che ho detto e ha fanaticamente reagito, non sarà mai in grado di ravvedersene.

Ma alla distanza, i miei allarmi, le mie constatazioni e contestazioni, suoneranno sempre più di verità. Di questa piccola immortalità – nel senso che andrà, anche se di poco, al di là della mia morte – sono certo”.

Leonardo Sciascia