I “RISVOLTI” DELLA DOMENICA / “Giuditta e il monsù”
Rubrica a cura di Salvatore Picone
Questa domenica presentiamo, agli amici della “Strada degli scrittori”, il risvolto di un libro che già dal suo arrivo in libreria, lo scorso mese di settembre, ha attirato l’attenzione di tante lettrici e tanti lettori. Si tratta del romanzo Giuditta e il monsù (Baldini+Castoldi) scritto da Costanza DiQuattro, siciliana di Ragusa, già autrice di Donnafugata e La mia casa di Montalbano.
Ibla, 1884. A Palazzo Chiaramonte, una notte di maggio porta con sé due nascite anziché una soltanto. Fortunato, abbandonato davanti al portone, e Giuditta, l’ultima fimmina di quattro sorelle. Figlia del marchese Romualdo, tutto silenzi, assenze e donne che non si contano più, e di sua moglie Ottavia, dall’aria patibolare e la flemma altera, è proprio lei a segnare l’inizio di questa storia. Lambendo cortili assolati e stanze in penombra, cucine vissute ed estati indolenti, ricette tramandate e passioni ostinate, il romanzo si spinge fin dove il secolo volge, quando i genitori invecchiano e le picciridde crescono. C’è chi va in sposa a un parente e chi a Gesù Cristo, ma c’è pure chi l’amore, di quello che soffia sui cuori giovani, lo troverà lì dov’è sempre stato: a casa.
Dopo Donnafugata, Costanza DiQuattro invita a sfogliare un nuovo album di famiglia, fatto di segreti inconfessabili, redenzioni agrodolci, e tanta, infinita dolcezza.