I “RISVOLTI” DELLA DOMENICA / “Il piacere di essere un altro”
Rubrica a cura di Salvatore Picone
Il piacere di essere un altro di Roberto Andò, scritto con Salvatore Ferlita, è la storia del regista palermitano che in queste settimane è riuscito a riconsegnare al grande pubblico del Cinema, la Sicilia (e la sicilianità) di Luigi Pirandello con quel meraviglioso film che è La stranezza. Un film – con Toni Servillo che ha prestato il suo volto al grande drammaturgo agrigentino, Ficarra e Picone, Giulia Andò e Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Tuccio Musumeci, Filippo Luna e tanti altri – dedicato a Leonardo Sciascia che sempre torna nei ricordi di Andò. Come nelle pagine di questo libro da poco pubblicato da “La Nave di Teseo”. Una conversazione con Salvatore Ferlita, scrittore e critico letterario, tra i profondi conoscitori degli autori e della letteratura dell’isola. Di questa Sicilia dove tutto ritorna, sempre e inevitabilmente, anche attraverso la ricerca della verità e della bellezza, come spiegato nel risvolto del libro, che sarà presentato il 10 novembre alle ore 18 al museo archeologico “Salinas” di Palermo. Un libro da regalare e presentare come la storia di un siciliano che finisce per diventare il racconto della bella Sicilia nel mondo.
“Nello stesso periodo, setacciando i libri che erano in casa, mi sono imbattuto nelle opere di Elio Vittorini e di Leonardo Sciascia, tra cui Conversazione in Sicilia, Le parrocchie di Regalpetra e i racconti contenuti nella raccolta Gli zii di Sicilia, libri che mi hanno trasmesso l’urgenza della scrittura. Era la prima volta che mi capitava di leggere qualcosa che aveva a che fare col mistero del luogo in cui vivevo. Una sorta di resa dei conti con la Sicilia. La scrittura di Sciascia mi ha dato la certezza che prima o poi avrei scritto anch’io, così come, più tardi, la visione di certi film mi ha spinto a diventare regista. Uno tra tutti, Salvatore Giuliano di Francesco Rosi. Siamo noi, con la nostra immaginazione, a creare le condizioni che siglano gli incontri che saranno decisivi nella nostra vita.”
Roberto Andò si racconta per la prima volta in un libro che è il viaggio di una vita nella scrittura e nel cinema. A partire dall’incontro fatale, a quindici anni sul set di Vittorio De Sica, con la vocazione naturale a raccontare storie, una passione alimentata dall’amicizia con i grandi scrittori – Sciascia, Consolo, Del Giudice –, dall’influenza dei grandi registi italiani (Fellini e Rosi su tutti) e dei maestri di Hollywood.
Una storia che parte dalla Sicilia e all’isola sempre, inevitabilmente, ritorna, in una ricerca senza confini, inesausta, sul senso della verità e della bellezza che attraversano il cinema, il teatro, la letteratura, la vita stessa.