I “RISVOLTI” DELLA DOMENICA / “Matteo va alla guerra”
Rubrica a cura di Salvatore Picone
Sono trascorsi trent’anni della stragi del ’92. Tante le proposte editoriali dedicate ad una pagina terribile della storia italiana che presenteremo in questo mese di maggio per ricordare Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti della scorta. Per ricordare il sangue versato a Capaci e in Via D’Amelio. Iniziamo con un libro fresco fresco di stampa, Matteo va alla guerra. La mafia e le stragi del ’92. Come tutto ha inizio, scritto dal giornalista Giacomo Di Girolamo per Zolfo editore. In queste pagine troviamo, puntuali e chiari, gli avvenimenti che portarono alle stragi. E tutti quegli elementi che conducono alla mafia trapanese e a Matteo Messina Denaro, il boss di Castelvetrano latitante dal 1993 protagonista, come emerge da queste pagine, di quella stagione di sangue.
È tutto vero. È tutto rimasto finora nell’ombra. 1992: la mafia attacca il cuore dello Stato. 2022: trent’anni dopo, una ricostruzione inedita su quelle terribili stragi. Perché quella che fu una vera e propria guerra allo Stato è stata ideata con il contributo di una mafia segreta e intoccabile. Non solo: la strategia stragista di Cosa nostra servì al giovane boss Matteo Messina Denaro per attuare un ricambio generazionale e prendere il comando dell’organizzazione, facendo compiere un salto di qualità alla mafia e trasformandola in maniera profonda, con conseguenze che riusciamo a capire solo oggi.
Non è la biografia di Riina o Messina Denaro, né un libro di storia, non si parla di depistaggi, di trattative. Questo libro individua un preciso periodo, i primi anni Novanta, un preciso luogo, la Sicilia occidentale, e lì scava in profondità per raccontare ‒ per la prima volta ‒ il punto cieco in cui nasce una delle pagine più nere di un passato sempre presente.