Leonardo Sciascia
I luoghi di Leonardo Sciascia a Racalmuto. Viaggio tra i sentieri dello scrittore nato l’8 gennaio 1921 e scomparso il 20 novembre 1989.
Leonardo Sciascia e Racalmuto, la Regalpetra delle Parrocchie. Un legame ininterrotto con il paese del sale e dello zolfo, luogo scelto per tornare a scrivere i suoi libri. Nato l’8 gennaio 1921, il piccolo Leonardo cresce circondato dall’affetto di zie e zii. Dal 1949 al 1957 è maestro alle elementari del suo paese dove conosce, nel 1944, Maria Andronico e dalla quale avrà due figlie, Laura e Anna Maria. Si trasferisce prima a Caltanissetta e poi a Palermo, ma tornerà ogni estate nella casa di contrada Noce per pensare e scrivere. Negli anni settanta si dedicò anche alla vita politica, sia come consigliere comunale di Palermo, carica che ricoprì per breve tempo, sia come deputato nel parlamento nazionale. È morto a Palermo il 20 novembre 1989. Riposa nel cimitero comunale di Racalmuto.
I LUOGHI: Racalmuto
Di origine araba, la città di Racalmuto è la Regalpetra di Leonardo Sciascia. Ed è attorno alla figura di Sciascia che si snoda il “viaggio” nelle Parrocchie di Regalpetra, titolo del primo libro dello scrittore.
FONDAZIONE SCIASCIA
Il nostro “viaggio” parte dalla Fondazione a lui dedicata, voluta dallo scrittore e dal Comune di Racalmuto, e ha lo scopo di consentire, agevolare e promuovere lo studio e la consultazione delle opere dello scrittore. Trova sede nell’ex centrale elettrica, costruita negli anni Venti, e all’interno si conservano tutte le lettere ricevute da Leonardo Sciascia in quasi mezzo secolo di attività letteraria. Ad accogliere i visitatori la preziosa collezione di stampe, dipinti, incisioni e disegni che ritraggono gli scrittori più amati da Sciascia. Opere di Guttuso, Chagall, Clerici, Caruso, Tranchino e tanti altri
SCUOLA ELEMENTARE
Alla scuola elementare “Generale Macaluso”, dal 2007, è stata realizzata l’Aula scolastica del Maestro Leonardo Sciascia che qui ha insegnato dal 1949 al 1957. I vecchi banchi, gli armadi, gli oggetti didattici ci riportano alle pagine dedicate alle “Cronache scolastiche”, l’esperienza di Sciascia maestro elementare. Lungo il corridoio della scuola, numerosi pannelli descrivono i capitolo de “Le parrocchie di Regalpetra”, pubblicato nel 1956, dedicato a Racalmuto.
CASA SCIASCIA
A poche centinaia di metri dalla scuola, si giunge alla “Casa delle zie” di Leonardo Sciascia, la casa dove visse lo scrittore da bambino e poi da sposato, fino al 1957. È la casa dove ha iniziato a leggere e poi a scrivere. Dal luglio del 2019 è aperta al pubblico grazie al mecenate Pippo Fi Falco che l’ha acquistata per farne un museo della memoria. La “Strada degli scrittori” ha tenuto a battesimo l’apertura al pubblico della Casa-museo che conserva al suo interno, oltre ai mobili appartenuti alla famiglia dello scrittore, numerosi volumi di scrittori siciliani, con particolare attenzione alle letture sciasciane. All’ingresso una targa, collocata dalla “Strada degli scrittori” nel trentennale della scomparsa, racconta il luogo con le stesse parole di Leonardo Sciascia: “Io vi restavo in mezzo alle donne ascoltavo senza aprir bocca, e finivo per sapere tutto ciò che avveniva in paese, dalla minima maldicenza all’ultima diceria… ed è così che sono diventato scrittore”. La casa, candidata a diventare Luogo del Cuore Fai, nel 2014 è stata inserita tra i Luoghi della Memoria e dell’identità siciliana.
SANTUARIO MARIA SS. DEL MONTE
A pochi passi da “CasaSciascia”, il santuario della Madonna del Monte, compatrona di Racalmuto, costruito nel 1738. Dalm1503 i racalmutesi venerano la Madonna del Monte, la statua gaginesca di marmo bianco. Alla Madonna è dedicata la festa che si svolge la seconda settimana di luglio. Due i momenti eclatanti descritti da Sciascia: la presa della bandiera del Cero dei borgesi e le “prummisioni” a cavallo lungo la scalinata del santuario.
TEATRO REGINA MARGHERITA
Il piccolo delizio teatro comunale è stato costruito tra io 1870 e il 1880, progettato da Dionisio Sciascia, allievo del Basile. Il teatro ha due ordini di palchi e loggione a ferro di cavallo, un ampio palcoscenico e fossa mistica. Autore della volta e del sipario dei “Vespri siciliani” è Giuseppe Carta. Dopo quarant’anni di chiusura il teatro è stato riaperto nel febbraio del 2003 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e da Andrea Camilleri che è stato il primo direttore artistico del rinato teatro Regina Margherita, luogo fondamentale per la formazione del giovane Sciascia che qui vide “il più bel teatro della mia vita”. Nel 2007 il tenore racalmutese Salvatore Puma, amico di infanzia di Sciascia, ha donato al teatro la sua collezione di abiti di scena indossati durante la sua carriera di lirico. La mostra permanente “Una vita per la lirica” è stata curata da Giusi Mulè. Nei locali del teatro, inoltre, è possibile visitare la mostra permanente “Album dal palcoscenico”, inaugurata da Andrea Camilleri, e curata da Giovanni Di Falco, Salvatore Picone, Pietro Tulumello e Gaetano Savatteri.
STATUA DI SCIASCIA E CIRCOLO UNIONE
Lungo il corso Garibaldi, di fronte la Matrice, è stata collocata nel 1997 la statua ad altezza naturale che raffigura lo scrittore mentre passeggia. È stata realizzata dallo scultore racalmutese Giuseppe Agnello e si trova a pochi metri dal Circolo Unione, alias Circolo della Concordia delle “Parrocchie di Regalpetra”. È il circolo del galantuomini, nato nel 1836. In queste sale di conversazione il socio Leonardo Sciascia frequentava i vecchi notabili del paese, come Don Luigino Messana, modello del Don Ferdinando delle “Parrocchie”. Si conserva la raccolta dell’Illustrazione Italiana, la rivista che spesso Sciascia consultava. Oggi è un centro culturale che mantiene viva la memoria del passato. Nell vicina chiesa Madre si possono ammirare alcune delle migliori opere di Pietro D’Asaro, il “monoculus racalmutensis” vissuto tra il 1579 e il 1647.
CONTRADA NOCE
Gesualdo Bufalino definì questa campagna, a pochi chilometri da paese, “un lembo di paradiso perduto”. È la contrada Noce, luogo scelto dallo scrittore per scrivere e pensare. Molti dei suoi libri sono nati nella casa che guarda alla collina di Gaspare Matrona, il sindaco illuminato dell’800 a cui Sciascia guardava con ammirazione. “Le mie più belle vacanze – scriveva – sono quelle che passo nella campagna del mio ppaese: ogni anno, da quando sono nato… E tutti i miei libri non solo sono stati scritti in quel luogo, ma sono come connaturati ad esso. Al paesaggio, alla gente, alle memorie, agli affetti”. Dal nome di questa campagna, lo scrittore trassse spunto per un ciclo di pubblicazioni di racconti e incisioni dal titolo “Gli amici della Noce”.